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Resoconto sul progetto del Forapaglie Castagnolo

Con una popolazione europea stimata fra i 150.000 e i 300.000 esemplari il forapaglie castagnolo, unico tra gli acrocefali a svernare quasi interamente nei quartieri europei salvo in anni di freddo eccezionale in cui può raggiungere il nord Africa, vede ridursi sempre di più gli habitat idonei alla nidificazione ed allo svernamento. Infatti le estensioni di canneto palustre, suo terreno esclusivo, tendono ad essere sempre più frammentate; le siccità estive o i repentini innalzamenti del livello dell'acqua nei canneti rappresentano inoltre altrettante minacce alla sua nidificazione.

Ecco perché il progetto coordinato tra team italiani ed ungheresi che si è concluso a fine ottobre apporta il suo piccolo contributo nel fornire indicazioni utili a tutelare questo passeriforme, tentando di delinearne strategie migratorie e dispersione nei quartieri di svernamento.

Cartina 1 - Stazioni CoinvolteIl progetto, iniziato con il coinvolgimento di 2 stazioni sulle coste croate (Lago Vransko e delta del fiume Neretva) ed una sul versante adriatico marchigiano (impianto di fitodepurazione di Jesi) ha in realtà fruito del contributo di altre stazioni sulla sponda italiana dell'Adriatico, che, anche se non direttamente inserite nel progetto, hanno reputato interessante l'idea ed acconsentito sia ad effettuare sessioni di inanellamento durante il periodo prescelto che a fornire i loro dati. Questo è stato davvero il più bel risultato, perché un piccolo spunto progettuale, fortemente voluto dal team ungherese, ha trovato un consenso ampio che ne delinea possibilità di sviluppo inizialmente inaspettate. Il fatto che tuttora altre stazioni ci chiedano di coordinare gli sforzi ci conforta sulla validità dell'iniziativa Nella cartina n.1 sono indicate le stazioni direttamente coinvolte nel progetto per il 2009, mentre nella cartina n. 2 si vedono le stazioni italiane che sono state attive nel periodo del progetto e quelle che hanno mantenuto contatti con noi aggiornandoci sulle catture.

Sono visibili anche i siti ungheresi da dove provengono la maggior parte di ricatture di forapaglie castagnoli delle nostre zone. La prima settimana di attività è stata funestata da pessime condizioni meteo che in un paio di occasioni hanno costretto a chiudere anzitempo gli impianti di cattura. Condizioni che non hanno risparmiato neanche i siti croati, dove i team ungheresi hanno iniziato l'attività il 9 ottobre e già il giorno 12 si sono trovati con tende distrutte e circa 100 mm. di pioggia resa più irruenta da una bora sferzante.

Nonostante ciò sul fiume Neretva i forapaglie castagnoli iniziavano già ad arrivare (3 catture il 9/10; 14 il 10/10, 11 l'11/10 ed addirittura 17 il 12/10, nonostante le piogge) e al 15/10 le ricatture ungheresi erano già 5.

Anche a Jesi il 17/10, primo giorno di attività, le cose sembravano promettere bene con una ricattura ungherese su 3 esemplari finiti nelle reti, ma il cattivo tempo ha presto spento gli entusiasmi. Quanto siano interessanti i siti croati per il piccolo passeriforme lo si può vedere dal grafico qui di seguito che mostra, sulla base delle catture, come lì l'afflusso di castagnoli sia quantitativamente rilevante e molto anticipato rispetto alle coste adriatiche occidentali.

Grafico - Catture Croate 2009 Sotto questo aspetto l'impianto di fitodepurazione di Jesi risente, oltre che delle sue piccole dimensioni, del fatto di essere a notevole distanza dalla costa, pur rappresentando una risorsa importante in un territorio sostanzialmente privo di ambienti umidi di origine naturale.

L'importanza della prossimità alla costa e dell'inserimento di un habitat all'interno di un ecosistema organico la si può notare confrontando le catture effettuate sulle coste croate con quelle effettuate presso l'Ortazzo (splendido ambiente alla foce del fiume Bevano), quelle relative all'Oasi di Bentivoglio ed infine quelle effettuate presso l’impianto di fitodepurazione di Jesi. Come si vede anche Bentivoglio, pur nella buona varietà di specie catturate nel periodo del progetto, è avara di forapaglie castagnoli. Del resto gli inanellatori responsabili dell'attività del sito, riferiscono che le catture più consistenti vengono effettuate da novembre e su contingenti in svernamento. Speriamo che altri siti possano aggiungersi nel tempo ai nostri e questo progetto prenda maggior vigore fornendo finalmente le risposte che cerchiamo.

Catture Forapaglien Castanolo ACRMEL 2009

I presupposti sembrano esserci; se la volontà degli inanellatori italiani è quella che ci è stata dimostrata in questo autunno del 2009 i risultati non dovrebbero tardare ad arrivare.

Catture nel periodo in oggetto


Di seguito riportiamo i dati relativi alle catture nel periodo oggetto dell'osservazione.

Catture Fitodepurazione di Jesi;

CattureOasi di Bentivoglio;

Osservazioni sulle catture


Questo è poco più che un divertissement, però può incuriosire come anche dei grafici così semplici possano darci diverse informazioni sulle abitudini degli uccelli

Nei quattro grafici si propone un confronto sulla fenologia di alcune specie che frequentano l'impianto di fitodepurazione secondo modalità diverse. Si tratta di una sorta di fotografia che congela la presenza delle specie durante lo svolgimento del progetto di studio sul Forapaglie castagnolo. Poiché il periodo giornaliero di apertura delle reti è rimasto sostanzialmente costante per tutte le due settimane di svolgimento, il quadro che si rivela corrisponde piuttosto fedelmente agli effettivi flussi giornalieri di uccelli nel sito di cattura. Per ottenere tali dati sono state volutamente eliminate dai totali tutte le ricatture di esemplari già catturati nell'area durante i mesi immediatamente precedenti l'inizio del progetto, nonché tutte le autoricatture avvenute nel suo periodo di svolgimento.

È stata invece considerata, per ogni specie, le prima ricattura ed autoricattura, nel caso in cui non ci fossero stati indizi di presenza dell'esemplare nei mesi precedenti.

Grafico 1

Catture di cannaiola e capinera - Grafico 1

Nel primo grafico viene confrontata la presenza di capinere e di cannaiole. La prima delle due specie è parzialmente sedentaria ed in buona misura anche migratrice e svernante, anche se il suo habitat di elezione non corrisponde in maniera ottimale con un ambiente palustre, che viene frequentato marginalmente, soprattutto per temporanee soste durante la migrazione autunnale e lo svernamento. È un migratore piuttosto precoce e si presenta in maggior percentuale già nei primi giorni di progetto, per poi diminuire la sua frequenza nei giorni centrali, come per altre specie, forse a seguito di una forte ondata di maltempo che ha sicuramente ostacolato non poco gli spostamenti. Vede poi un secondo periodo di presenze, probabilmente con la ripresa dell'attività migratoria al ristabilirsi di migliori condizioni meteo, ma con un'intensità minore, a stagione migratoria ormai molto avanzata.

La cannaiola è invece presente nell'impianto di fitodepurazione soprattutto nel periodo riproduttivo, con un alto numero di coppie nidificanti. Essendo un migratore a lungo raggio che raggiungeanche zone transahariane dell'Africa, nella seconda metà di ottobre si osservano soprattutto gli utlimi contingenti in migrazione autunnale o soggetti già presenti in periodo riproduttivo che stanno ancora accumulando riserve energetiche prima della partenza per i quartieri di svernamento. Il numero di nuove catture è quindi molto basso e tende a diminuire sempre più nel corso del periodo di attività, mentre sono ancora frequenti ricatture di esemplari che con il trascorrere dei giorni acquistano sempre maggior peso.

Grafico 2

Catture di Pettirosso e di Luì piccolo - Grafico 2

Nel grafico 2 sono a confronto le presenze di Pettirosso e di Luì piccolo, due specie considerate migratrici a breve raggio, frequentanti regolarmente l'impianto di fitodepurazione durante il periodo autunnale ed invernale, trovandovi rifugio ed abbondanti risorse alimentari nei periodi più freddi a seguito di un microclima particolare dovuto ai caratteristici processi di depurazione  delle acque. Al di là dei numeri assoluti, come si vede i flussi di presenza hanno andamenti abbastanza simili, che rispecchiano un utilizzo dell'area secondo modalità analoghe.

Se confrontiamo la linea del Luì piccolo di Jesi con quella registrata all'Oasi di Bentivoglio in provincia di Bologna (Luì  piccolo Rizza), anch'essa aderente al progetto, notiamo subito come  l'andamento sia molto simile,  il che fa pensare che si sia effettivamente di fronte a flussi migratori.

Grafico 3

Catture di Forapaglie e  forapaglie castagnolo - Grafico 3

Forapaglie e Forapaglie castagnolo sono specie simili nel nome e nella morfologia, ma con aspetti ed abitudini migratorie completamente differenti. Il primo è ancora un migratore transhariano,  non nidifica nell'impianto di fitodepurazione, trascorre il periodo invernale in Africa, ma all'interno dell'impianto si rinviene in maniera regolare e piuttosto abbondante durante le stagioni migratorie, particolarmente in quella primaverile. Anche lui si rimette in moto già da fine Luglio per movimenti di dispersione postriproduttiva ed i primi contingenti possono riprendere la strada dell'Africa sin dalle prime settimane di Agosto. Quelli che troviamo nell'impianto di fitodepurazione ad Ottobre quindi sono gli ultimi soggetti rimasti e sono quasi costantemente piuttosto carichi di riserve di grasso.

Come per le Cannaiole, alla Fitodepurazione non è infrequente effettuare autoricatture di soggetti che nel giro di una settimana aumentano il proprio peso di diversi grammi, per poi scomparire improvvisamente. Il Forapaglie castagnolo invece giunge dall'Europa centro orientale, caratteristicamente, per la fitodepurazione di Jesi la quasi totalità delle ricatture estere riguarda soggetti inanellati in Ungheria. In autunno comincia ad essere presente nell'impianto a partire dalla seconda metà di Ottobre, sempre con numeri piuttosto bassi. Alcuni soggetti sono solo di transito, altri decidono di trascorrervi  l'inverno o la frequentano comunque ricorrentemente durante i loro erratismi invernali in cerca di posti confortevoli (un esemplare inanellato in inverno nei pressi di Pescara il giorno successivo era a Jesi). Viste le abitudini completamente differenti non è quindi insolito osservare che, mentre la presenza del Forapaglie tende a diminuire sempre più fino a scomparire dal 27 ottobre, il Forapaglie castagnolo inizia a farsi vedere con sempre maggior frequenza.

Grafico 4

Catture di Passera scopaiola, Saltimpalo, Usignolo di fiume

Nel grafico 4 sono rappresentate 3 specie che frequentano l'area con contingenti completamente diversi. L'Usignolo di fiume è un piccolo passeriforme che si può ritrovare sostanzialmente in ogni zona in cui ci sia almeno un po' d'acqua, dal bosco planiziale al canneto di tifa. Al di fuori della presenza di  acqua non ha molte esigenze ed è la specie più comune alla fitodepurazione, dove nidifica e sverna in buon numero. La sua sedentarietà è dimostrata anche dalla caratteristica linea del grafico, che ci indica come, dopo l'alto numero di catture di inizio progetto, praticamente non ci sono quasi più nuovi arrivi in rapporto alle dimensioni della popolazione presente. Quasi sempre, nei giorni successivi, il numero di autoricatture è pari o superiore a quello delle catture. Tuttavia nei giorni funestati dal maltempo, tra il 18 ed il 23 ottobre, molti soggetti erano in condizioni fisiche non ottimali, come di solito non si riscontra in questa specie, con livelli di muscolo inferiori alla media, il che fa pensare comunque che molti soggetti fossero di recente immigrazione nell'area.

Il saltimpalo, bellissimo piccolo passeriforme dalla livrea appariscente, di solito frequenta la Fitodepurazione un po' durante tutto il corso dell'anno, soprattutto nella tarda estate e nell'autunno, quando la usa prevalentemente come dormitorio, ma in numeri sempre modesti ed infatti il basso numero di catture raramente sembra risentire di influssi migratori.

La Passera scopaiola è un migratore autunnale piuttosto tardivo nelle nostre zone. Se confrontiamo il suo grafico con quello della Capinera la differenza si nota immediatamente. Alcuni esemplari poi rimangono a svernare in zona, ma il picco di presenza si colloca tra il 26 ed il 29 Ottobre, forse con il transito di qualche contingente in migrazione. La coincidenza nella collocazione del picco finale di catture tra Passera scopaiola e Usignolo di fiume è forse ancora un indizio che qualche modesta immissione di nuovi soggetti in migrazione stia avvenendo anche per l'Usignolo di fiume.

  

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